martedì 13 novembre 2012

LA FRAMMENTAZIONE DELLA CHIESA DI PIETRO


Vediamo di raccapezzarci nella molteplicità delle chiese cristiane.

I

La CHIESA CATTOLICA (dal latino ecclesiastico catholicus, a sua volta dal greco antico: καθολικός, katholikòs, cioè "universale") è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto successore dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma. Conta nel mondo circa 1.200 milioni di fedeli.

II

La CHIESA ORTODOSSA, cioè la Chiesa "di corretta opinione" o “di retta professione di fede” (nota ufficialmente presso i suoi aderenti come Chiesa cattolica ortodossa) è una comunione di Chiese cristiane autocefale, erede della cristianità dell'Impero bizantino, che riconosce un primato d'onore al Patriarca ecumenico di Costantinopoli, dal momento che la sede di Roma, a cui spetterebbe il primato onorifico, non è più in comunione con l'Ortodossia. Essa ritiene che al proprio interno sussista, in via esclusiva, la continuità della Chiesa fondata da Gesù. La Chiesa ortodossa, designa le Chiese cristiane di rito bizantino fedeli ai primi sette concili ecumenici, staccatesi da Roma con lo scisma del 1054, e distinte dalle Chiese orientali monofisite e nestoriane (che accettano solo i primi tre concili). Per Comunione delle Chiese Ortodosse Autocefale Locali si intende più specificamente le Chiese in comunione in prima instanza con il Patriarca Ecumenico e con gli altri Patriarchi e Primati in comunione con questi. Le Chiese in comunione con il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli sono: la Chiesa di Alessandria (Patriarcato di Alessandria); la Chiesa di Antiochia (Patriarcato di Antiochia); la Chiesa di Gerusalemme (Patriarcato di Gerusalemme); la Chiesa di Russia (Patriarcato di Mosca e di tutta la Russia); la Chiesa di Serbia (Metropolia di Belgrado e Patriarcato di Serbia); la Chiesa di Romania (Arcidiocesi di Bucarest e Patriarcato di Romania); la Chiesa di Bulgaria (Metropolia di Sofia e Patriarcato di Bulgaria); la Chiesa di Georgia (Arcidiocesi di Mitschete e Tyflida e Patriarcato di Georgia); la Chiesa di Cipro (Arcidiocesi di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro); la Chiesa di Grecia (Arcidiocesi di Atene e di tutta la Grecia); la Chiesa di Polonia ( Metropolia di Varsavia e di tutta la Polonia); la Chiesa di Albania ( Arcidiocesi di Tirana e di tutta l'Albania); la Chiesa della Repubblica Ceca e della Slovacchia; la Chiesa Ortodossa d'America. Della Comunione fanno parte anche Chiese Autonome e altre Chiese con diverso grado di autonomia. Le Chiese Autocefale ,pur essendo nella piena Comunione sacramentale e canonica, agiscono indipendentemente l'una dall'altra; le Chiese autonome hanno un notevole grado di autogoverno ma non possono definirsi autogovernantesi se non altro perchè il loro Primate viene, almeno formalmente, nominato dal Primate della Chiesa Autocefala da cui dipendono. Esistono poi una serie di situazioni a diverso grado di semiautonomia nelle quali l'autorità della primate della chiesa Autocefala di riferimento è ancora più consistente , fino ad arrivare alla stessa diocesi di cui si fa menzione (e ne è anzi peculiare oggetto) quasi esclusivamente nell'Atlante. E' tuttavia necessario specificare che non mancano all'interno di questa Comunione tutta una serie di situazioni oggetto di controversie giurisdizionali talora tali da mettere in dubbio la comunione di qualche particolare giurisdizione. E' necessario ricordare che nell'ambito di questa Comunione la Chiesa Ortodossa in America, pur non essendo riconosciuta da Costantinopoli, è riconosciuta autocefala da altre Chiese Ortodosse Autocefale e fa inoltre parte della S.C.O.B.A.(Conferenza dei Vescovi canonici d'America) di cui fanno parte anche i vescovi in America dipendenti da Costantinopoli. Tutti i vescovi , per la Chiesa Ortodossa, sono uguali essendo le differenze di ordine esclusivamente onirifico. Ad essi che insieme costituiscono il Santo Sinodo in ciascuna Chiesa spetta il governo della stessa. Nell'ambito del S.Sinodo viene costituito spesso un piccolo Sinodo cui spetta il governo per così dire ordinario. I preti nella Chiesa Ortodossa (anzi in tutte le Chiese Orientali anche Cattoliche), possono - al contrario dei Vescovi- contrarre matrimonio prima dell'ordinazione. Praticamente tutti gli Ortodossi (anche quelli non appartenenti alla Comunione delle Chiese Ortodosse Autocefale Locali ) riconoscono la primazia del Papa che non viene intesa come supremazia ma come un primato onorifico "inter pares". Il secondo posto onirifico tra i vescovi spetta al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli che quindi ha il primato tra tutti i vescovi ortodossi. Durante la Conferenza Panortodossa del 1961 il Patriarcato Ecumenico venne riconosciuto come rappresentante spirituale dell'Ortodossia, formalizzando una situazione di fatti presente da secoli.Generalmente l'organizzazione territoriale interna di ogni singola Chiesa è basata sulle diocesi anche se in alcune casi sono pure presenti delle Arcidiocesi o delle Metropolie da cui dipendono le diocesi. Tuttavia tale dipendenza, essendo tutti i vescovi uguali,è molto più larvata rispetto a quella (ormai peraltro sempre meno sostanziale) presente nella Chiesa Cattolica.Per la creatività teologica e per il numero di fedeli la Chiesa russa è la più impotante Chiesa ortodossa. L'ecclesiologia ortodossa fa perno sulla chiesa locale, sulla comunione fra le "Chiese sorelle", sul ruolo liturgico e sacramentale del vescovo, sulla vita monastica. Le chiese ortodosse annoverano circa 200 milioni di fedeli.

III

La CHIESA ORTODOSSA COPTA è una chiesa cristiana miafisita (impropriamente detta monofisita, definizione non accettata né dai copti né dagli etiopi). È una delle Chiese orientali antiche, nata in Egitto e diffusasi in Eritrea e in Etiopia. Nella Chiesa copta il titolo di "Papa" spetta al Patriarca di Alessandria. Nel corso del XIX secolo una parte di essa si è portata in comunione con il Papa di Roma. Oggi sussiste sotto il nome di Chiesa cattolica copta. Conta circa 2 milioni di fedeli.

IV

Le CHIESE RIFORMATE sono quelle chiese cristiane che storicamente risalgono alla Riforma protestante del sedicesimo secolo, in seguito soprattutto all'opera riformatrice di Giovanni Calvino, Ulrico Zwingli e dei movimenti e tradizioni loro associati. Comprendono le chiese diffuse in tutto il globo attraverso la loro opera evangelistica e missionaria, come pure l'emigrazione dall'Europa, in particolare quella dei Padri Pellegrini dall’Inghilterra verso l’America del Nord. Comprendono pure chiese e denominazioni d'origine più recente che si sono formate attraverso scissioni dalle chiese storiche della Riforma oppure che vogliono rifarsi idealmente al Calvinismo. Le chiese riformate non hanno fra di loro un'omogeneità organizzativa né sono centralizzate. Si organizzano indipendentemente su base locale (regionale o nazionale) o denominazionale attraverso sinodi, associazioni o assemblee. Esistono però organismi attraverso i quali cooperano fraternamente, riconoscendosi ispirate dalle stesse persuasioni o origine storica.. Le chiese riformate possono essere senz'altro collegate al Calvinismo, ma l'aderenza che hanno ai principi che lo contraddistinguono è varia. Può essere un'aderenza più o meno stretta o soltanto ideale come tradizione storica, sentendosi libere, in quest'ultimo caso, di allontanarsene, di "evolvere" o di "aggiornarne" i principi. Principali denominazione delle Chiese protestanti : Anabattista Anglicana (per quanto si definisca "cattolica ma non romana, riformata ma non protestante"), Avventista, Battista, Calvinista, Metodista, Luterana, Pentecostale, Quacchera, Valdesa, Unitaria. I protestanti nel mondo assommano a circa 950 milioni.

V

Il CRISTIANESIMO DEI MOVIMENTI AMERICANI, di cui i principali sono i Testimoni di Geova ed il Mormonismo.

I Testimoni di Geova sono un movimento religioso cristiano, teocratico, millenarista, restaurazionista, derivato dalla congregazione fondata nel 1870 in Pennsylvania da Charles Taze Russell con un gruppo di studenti delle sacre scritture, originariamente denominata Studenti Biblici.

I Testimoni di Geova affermano di professare il Cristianesimo del I secolo. Il loro movimento pone grande accento sull'interpretazione delle Sacre Scritture, considerate come Parola di Dio infallibile[; l'attività interpretativa é svolta dal Corpo direttivo dei Testimoni di Geova nella sede centrale di Brooklyn. Tale interpretazione risulta difforme da tutte quelle fornite dalle altre confessioni cristiane. I seguaci dei Testimoni di Geova nel mondo sono circa 8 milioni.

Il mormonismo è una confessione religiosa cristiana fondata da Joseph Smith. La componente maggioritaria è la Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni. Il termine mormonismo (e derivati: il sostantivo e aggettivo mormone) derivano da Mormon, nome del profeta a cui viene attribuito il Libro di Mormon, testo che Joseph Smith pubblicò nel marzo del 1830 dichiarando di averlo tradotto in inglese da una antica e sconosciuta lingua. L'epiteto di "mormone" fu coniato e utilizzato in maniera spregiativa dai primi detrattori del nuovo movimento religioso "restaurato" da Smith. In seguito, l'appellativo venne ufficiosamente accettato dai fedeli del nuovo movimento e ritenuto non più offensivo. Secondo i mormoni della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, il mormonismo è la letterale restaurazione dell'originale chiesa al tempo di Gesù con la pienezza del suo vangelo. Tuttavia, dal punto di vista del trinitarianesimo, il mormonismo si allontana significativamente dalla "corrente principale della cristianità. I seguaci del mormonismo sono circa 11 milioni nel mondo.





mercoledì 7 novembre 2012

IL GALLO DI ASCLEPIO

Amici miei ultraottantenni imparate a morire come seppe morire Socrate, secondo la testimonianza di Platone (i meno ignoranti rileggano - naturalmente nella traduzione italiana - il Fedone).
Voglio aiutarvi : ecco, in breve, il racconto.
Socrate trascorre serenamente, come di abitudine, la sua ultima giornata in compagnia dei suoi amici e discepoli dialogando di filosofia, in particolare affrontando il problema dell'immortalità dell'anima e del destino dell'uomo nell'aldilà.
Quindi si reca in una stanza a lavarsi per evitare alle donne il fastidio di accudire al suo cadavere. Poi torna in cella, saluta i suoi tre figlioli (Sofronisco, dal nome del nonno, Lamprocle e il piccolo Menesseno) e le donne di casa e li invita ad andarsene. Scende il silenzio nella prigione sino a quando giunge il messo degli Undici (il collegio dei magistrati che aveva istruito il processo) per annunciare a quel singolare prigioniero, così diverso dagli altri, come egli dice, per la sua gentilezza, mitezza e bontà, che è giunto il tempo di morire. L'amico Critone vorrebbe che il maestro, come hanno sempre fatto gli altri condannati a morte, rimandasse ancora l'ultima ora poiché non è ancora il tramonto, il tempo stabilito dalla condanna, ma Socrate: « È naturale che costoro facciano così perché credono d'aver qualcosa da guadagnare...[io] credo di non aver altro da guadagnare, bevendo un poco più tardi [il veleno], se non di rendermi ridicolo a' miei stessi occhi, attaccandomi alla vita e facendone risparmio quando non c'è più niente da risparmiare... ».
Giunto il carceriere incaricato della somministrazione della cicuta Socrate si rivolge a lui, poiché in questo "dialogo" è lui il più "sapiente", chiedendogli che cosa si deve fare e se si può libare a un qualche dio. Il boia risponde che basta bere il veleno che è della giusta quantità per morire e non è quindi possibile usarne una parte per onorare gli dei. Socrate allora dice che si limiterà a pregare la divinità perché gli assicuri un felice trapasso e, così detto, beve la pozione. Gli amici a questo punto si abbandonano alla disperazione ma Socrate li rimprovera facendo, lui che sta morendo, a loro coraggio: « Che stranezza è mai questa, o amici, Non per altra ragione io feci allontanare le donne perché non commettessero di tali discordanze. E ho anche sentito dire che con parole di lieto augurio bisogna morire. Orsù dunque state quieti e siate forti».
Il paralizzarsi e il raffreddarsi delle membra, divenute insensibili, dai piedi verso il torace, segnala il progressivo avanzare del veleno: « E ormai intorno al basso ventre era quasi tutto freddo; ed egli si scoprì - perché s'era coperto - e disse, e fu l'ultima volta che udimmo la sua voce: «O Critone, noi siamo debitori di un gallo ad Asclepio: dateglielo e non dimenticatevene!».

Nota dell'autore.
Le ultime parole di Socrate morente hanno dato luogo a varie interpretazioni da parte degli studiosi: quella più semplice e diffusa è che egli, che non vuole lasciare debiti irrisolti né con gli uomini né con gli dei, prega Critone di ringraziare per suo conto, sacrificandogli un gallo, il dio Asclepio (l'Esculapio per i romani) per avergli reso la morte indolore.
Sarò contento se ciascuno di voi farà tesoro di questa attenzione del grande filosofo e nel momento fatale disporrà l'nvio al mio domicilio di una soprassatella accompagnata da una mozzarellina di bufala.